Tur. (disperata) Ah, padre mio, deh per pietà sospendasi...
Alt. (sdegnoso) Non si sospenda; io risoluto sono.
Tur. (precipitando ginocchioni) Padre, per quanto
amor, per quanto cara
V'è questa vita, al nuovo dì concedasi
Nuovo cimento ancora. Io non potrei
Sofferir tal vergogna. Io morrò, prima
D’assoggettarmi a quest’uomo superbo,
Pria d’esser moglie. Ahi questo nome solo
D’esser consorte ad uom, solo il pensiero
D’esser soggetta ad uom, lassa, m’uccide. (piange)
Alt. (collerico) Ostinata, fanatica, brutale;
Più non t’ascolto. Olà, ministri, andate.
Cal. Sorgi, di questo cor bella tiranna.
Signor, deh per pietade sospendete
Gli ordini vostri. Io non sarò felice,
S’ella m’abborre, ed odia. L’amor mio
Non potria sofferir d’esser cagione
Del suo tormento. Che mi val l’affetto,
Se d’odio solo la mia fiamma è degna?
Barbara tigre, s’io non ammollisco
Quell’anima crudel, sta lieta, e godi;
Io non sarò tuo sposo. Ah, se vedessi
Questo cor lacerato, io certo sono,
Che n’avresti pietà. Della mia morte
Ingorda sei? Signor, le si conceda
Nuovo cimento; io questa vita ho a sdegno.
Alt. No; risoluto son. Vadasi al Tempio:
Non si conceda altro cimento... incauto...