Pagina:Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu/475


atto secondo 253

     e lo presenterà ad Altoum, il quale, levata una mano, gliela porrà sopra)
Alt. (con sospiro) O legge! O mio tormento! D’eseguirti
     Al tremendo Confuzio affermo e giuro.
     (Pantalone si porrà di nuovo il libro in seno. Il Divano sarà in un gran silenzio, Turandotte si leverà in piedi)
Tur. (in tuono accademico)
     Dimmi, stranier: chi è la creatura
     D’ogni città, d’ogni castello, e terra,
     Per ogni loco, ed è sempre sicura.
     Tra gli sconfitti, e tra i vincenti in guerra?
     Notissima ad ogn’uomo è sua figura,
     Ch’ella è amica di tutti in sulla terra.
     Chi eguagliarla volesse è in gran follia.
     Tu l’hai presente, e non saprai chi sia. (siede)
Cal. (dopo aver guardato il Cielo in atto di pensare, fatto un inchino colla mano alla fronte verso Turandot)
     Felice me, se di più oscuri enigmi
     Il peso non mi deste! Principessa,
     Chi non saprà, che quella creatura
     D’ogni città, d’ogni castello, e terra,
     Che sta con tutti, ed è sicura sempre
     Tra gli sconfitti, e tra i vittoriosi,
     Palese al mondo, che non soffre eguali,
     E ch’ho presente (il sofferite) è il Sole?