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prefazione. xxix

zarra) gran difensori della lingua letterale italiana e della colta poesia di vario genere.1» Ma in che modo la difendevano?... E quest’Accademia, e le sue gesta, al pari di tutta la vita di Carlo Gozzi, danno anch’esse in parte la fisonomia storica di Venezia in quel tempo. «Bella cosa era, dice giustamente il D’Ancona nel suo studio sull’avventuriere Casanova, restaurare il gusto nelle lettere; ma quei Granelleschi col loro scempio prete Sachellari arcigranellone (il Presidente dell’Accademia) e la loro sconcia impresa e le altre goffaggini loro e il culto al Burchiello, più che ad un ravvivamento fanno pensare ad un rimbambimento.2» Così è di fatto. E non occorre rifarsi a descrivere per la centesima volta Venezia alla fine del secolo XVIII, e trarne ancora argomento di accuse o di difese strampalate, come s’è fatto a sazietà. Il fondo della vita sociale d’allora non

  1. Di queste Annotazioni pubblicai qualche brano nel 1881. Allora erano inedite nel Museo Corrèr di Venezia. Ora, col concorso di V. Malamani, le ha pubblicale integralmente il Magrini nella seconda edizione ampliata del suo lavoro sul Gozzi: I Tempi, la vita e gli scritti di Carlo Gozzi (Benevento, De Gennaro, 1883) lavoro, direi, un po’ farraginoso e non sempre esatto nei fatti e nei giudizi, ma che mostra il brioso ingegno e la molta cultura dell’autore. Al quale va resa lode d’avere per primo nel 1876 tentato, per consiglio del suo illustre maestro, Prof. Alessandro D’Ancona, un vero saggio critico sul Gozzi. Dopo, molti altri s’invogliarono di questo tema di studio.
  2. A. D’Ancona, Un Avventuriere del Secolo XVIII. — G. Casanova e le sue Memorie. Nuova Antologia 1 Febbraio e 1 Agosto 1882.