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xxii prefazione.


femmina di circa cinquant’anni prostrarsi dinanzi al Provveditor Generale, trarre da un carniere un teschio arsiccio, deporlo a’ di lui piedi, piagnere dirottamente e chiedere altamente misericordia e giustizia.

Erano scorsi trenti anni ch’Ella conservava quel teschio di sua Madre, ch’era stata uccisa. Gli uccisori erano già stati puniti, ma perchè la punizione non aveva appagato il genio truce di quell’affettuosa figlia, instancabilmente, per il corso di trent’anni era comparsa alle piante di tutti i Provveditori Generali eletti protempore in quelle Provincie, col medesimo teschio materno, colle medesime strida e lagrime caldissime a chieder giustizia.

Mi piacque vedere le femmine dette Montenegrine. Esse vestono di lana nera in un modo non certamente suggerito dalla lussuria. Hanno le chiome divise e cadenti giù per le guancie e per le spalle impastricciate di butirro per modo che formano una specie di berrettone lucido.

Tutte le maggiori fatiche delle campagne e dell’abitazione sono lor debito. Sono mogli e vere schiave degli uomini. Si inginocchiano e baciano loro la mano ogni volta che gli incontrano, e tuttavia mostrano contentezza del loro stato....

Nella Dalmazia ci sono delle belle femmine, che pendono, la maggior parte, alla robustezza maschile, e tra le Morlacche de’ villaggi que’ Pigmaleoni che volessero consumare qualche staio di sabbia nel ripulirle, averebbero de’ bei simulacri animati....

I terreni di quelle Provincie sono in gran parte montuosi, sassosi e sterili. Vi sono però delle vaste campagne che potrebbero essere fertilissime. Non sono coltivati e lavorati nè i sterili, nè i fertili e restano quasi tutti maggesi e infruttuosi.

I cibi prediletti e più delicati de’ Morlacchi sono gli agli e le cipolle. Fanno un indicibile consumo annualmente di que’ due generi. Potrebbero introdurre ne’ loro terreni una ricolta ubertosa di tali due prodotti, ma essi attendono dalla Romagna gli agli e le cipolle per comperarli. Rimproverati e corretti di questa dannosa inerzia, rispondono che i loro an-