Pagina:Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu/362

140 il re cervo.


nistro, temuto da tutti, e amato dal Re Deramo. Questo è il punto, Clarice cara, di fare un gran salto, e, se m’ubbidisci, sarai, in questo giorno coronata Regina.

Clar. Io Regina! come?

Tart. Sì, Regina, Regina. Sai bene, che il Re Deramo, dopo avere interrogate duemila settecento e quarantotto donzelle, Principesse e Dame nel suo gabinetto secreto, io non so per qual diavolo, le ha ricusate tutte, e che son quattr’anni, ch’egli ha fissato di non più ammogliarsi.

Clar. Lo so; nè crederei, che volesse me per consorte dopo tante gran signore rinunziate.

Tart. (con fierezza) Signora frasca, quando parlo, so quello ch’io dico. Lasciami finire. Io l’ho ridotto ieri a forza d’arte, dicendogli, che il Regno non ha successore, che i popoli sono malcontenti, e ammutinati, ec.; e l’ho persuaso a prendere una moglie. Ma egli ha quella maledetta fissazione di voler prima interrogare la fanciulla nel suo gabinetto secreto. E perchè non sono più Principesse da esaminare, si è risolto di bandire, che ogni qualità di donzella si possa produrre, e di qualunque condizione, per essere in quel suo maledetto gabinetto da lui interrogata, con impegno di prendere quella, che ritrova a suo modo. Si sono date in nota dugcnto fanciulle; furono estratti i nomi da un’urna a sorte per l’ordine della produzione.