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atto terzo. 83

     Allacciata per voi. Se sì bell’arte
     Generosa ed industre in favor vostro
     Usata da Jennaro, lo condanna,
     Questo è quanto di lui narrar vi posso.
     Mil. Ma perchè mai con stravaganti modi,
     E disprezzi, ed insulti molestarmi?
     E perchè sospirar? perchè lagnarsi
     Delle nozze ordinate? Armilla, certo
     Qualche affetto improvviso, violento
     Preso ha Jennaro, or che privar si vede
     Di sì bel sol, nè a voi, nè al fratel osa
     Palesarlo e fremisce. Eccolo appunto.
     Cor mio, deh per l’amor, che dimostrate,
     E ch’io non merto, per quel sacro nodo,
     Ch’oggi prometto, e che sciorrà sol morte,
     Pria di passare al Tempio, procurate,
     Ch’ei vi palesi il ver; siate contenta,
     Ch’io qui celato ascolti. Non v’offenda
     Un geloso furor, che mi divora,
     Un’inquieta brama, che in me regna
     Di possedervi, e possedervi in pace. (si cela in dietro)
     Arm. Appagatevi pur; nulla m’offendo.


SCENA SECONDA.

Jennaro, Armilla e Millo celato.


     Jen. (ottuso, non scorgendo Anmilla, da sè).
     Sin or provvidi, o parmi aver provvisto
     Per torre a morte il mio fratel. Le nozze