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atto secondo. 73

     Al tempio andate. I sacerdoti tengano
     Parata l’Ara, ed alle nozze pronta.
     Tart.(da sè) Uh, uh; che fretta! è guarito, è guarito.
     (alto) Corro ad obbedire vostra Maestà (entra)
     Lean. Al tempio io volo., (in atto di partire)
     Jen.(agitato) No, fermate, Leandro... (a Millo) Appena giunta?...
     Così tosto fratello?...
     Mil.(sorpreso alquanto) E che s’oppone?
     (ad Arm.) Voi, Principessa, il mio stato infelice
     Cambiaste nel più allegro. Il caso mio
     Già il fratel v’avrà detto. Or mi risanano
     Quelle chiome, quel ciglio, e il bianco viso,
     Quella vostra presenza; e sol mi duole,
     Ch’io fui cagion, che fuor del patrio tetto,
     (Per rimedio al mio mal, che iniqua stella
     Scagliò sopra di me) voi tratta foste,
     E forse vi dolete. Supplichevole
     Io vi chiedo perdono, ed una destra
     V’offro d’un Re. V’offro uno sposo forse
     Abborrito da voi, ma che nel seno
     Arde di brama, ch’uno sposo abbiate
     In me, conforme al genio vostro, e se
     Tal lo trovate, in questo punto accese
     Fieno le tede, e mia sposa sarete.
     Fortunato momento avidamente
     Desiato da me! Dal vostro labbro
     La mia vita, o la morte ornai dipende;
     Violenze io non uso, e so morire.