Al tempio andate. I sacerdoti tengano
Parata l’Ara, ed alle nozze pronta.
Tart.(da sè) Uh, uh; che fretta! è guarito, è guarito.
(alto) Corro ad obbedire vostra Maestà (entra)
Lean. Al tempio io volo., (in atto di partire)
Jen.(agitato) No, fermate, Leandro... (a Millo) Appena giunta?...
Così tosto fratello?...
Mil.(sorpreso alquanto) E che s’oppone?
(ad Arm.) Voi, Principessa, il mio stato infelice
Cambiaste nel più allegro. Il caso mio
Già il fratel v’avrà detto. Or mi risanano
Quelle chiome, quel ciglio, e il bianco viso,
Quella vostra presenza; e sol mi duole,
Ch’io fui cagion, che fuor del patrio tetto,
(Per rimedio al mio mal, che iniqua stella
Scagliò sopra di me) voi tratta foste,
E forse vi dolete. Supplichevole
Io vi chiedo perdono, ed una destra
V’offro d’un Re. V’offro uno sposo forse
Abborrito da voi, ma che nel seno
Arde di brama, ch’uno sposo abbiate
In me, conforme al genio vostro, e se
Tal lo trovate, in questo punto accese
Fieno le tede, e mia sposa sarete.
Fortunato momento avidamente
Desiato da me! Dal vostro labbro
La mia vita, o la morte ornai dipende;
Violenze io non uso, e so morire.