Pagina:Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu/282

60 il corvo.

     Col. 1. Oh infelice Jennaro! Principe sfortunato!
     Col. 2. E a più gravi sciagure, misero, è condannato?
     Col. 1. Armilla, che ha in potere, se sposa suo fratello,
      La notte un mostro orrendo trangugierassi quello.
Se non gli reca Armilla, o gli palesa il fatto,
      O con nessun fa cenno con parola, o con atto;
Il decreto è infallibile; se in nulla mancherà.
      Una statua di marmo Jennaro diverrà.
     Jen. (agitato) Verso la mia persona saran Corvi
     Sin le Colombe? Oh un arcobugio avessi,
     Malnati augelli! Dentro al mio naviglio
     Ritroverò... (si leva furioso, le colombe fuggono)
     Ma se ne vanno...

SCENA SETTIMA.

Norando e Jennaro. Al fuggire delle colombe apparirà dal mare sopra un mostro marino Morando, vecchio venerabile e fiero in vista, con vesti ricche all’Orientale; smonterà sulla spiaggia, si farà incontro con maestà a Jennaro.


Nor. Ferma,
     Scellerato, imprudente, ardito, iniquo
     Rapitor di donzelle. Io son Norando.
     Quelle colombe fur messaggi miei,
     Veridici, infallibili. Va pure.
     Quel falcon, quel destrier, per opra mia
     Qui giunti in tuo poter; la bella Armilla,