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delle tre melarance. 37


Ninetta Principessa in colomba cambiata
   Sia, per quanto in me consta, presto ripristinata;
Ed in secondo capo, capo di conseguenza,
   Clarice e il tuo Leandro cadranno in indigenza,
E Smeraldina Mora, indebita figura,
   Per il ben giusto effetto a tergo avrà l’arsura.

Morgana. Oh goffo, goffo verseggiatore! Ascoltami; voglio atterrirti.

Con le volanti penne Icaro insuperbito
   Poggia al Ciel, scende ai flutti garrulo, incauto, ardito.
Sopra Pelio Ossa posero, Olimpo sopra ad Ossa
   Temerari gli Enceladi per dare al Ciel la scossa.
Precipitano gl’Icari nel salso umor spumante,
   E gli Enceladi in cenere manda il folgor tonante.
Salga Clarice al Trono per tuo dolor protervo,
   Si tramuti Tartaglia, qual Atteone, in cervo.

Celio a parte. (Costei mi vuol sopraffare con poetiche superchierie. Se crede di cacciarmi nel sacco, s’inganna ).

Nulla lascierò correre senza risposta, e presto
   Applico a tue mendacie un valido protesto.

Morgana.

Dei Monarchi di Coppe fia libero il paese.

(partiva).

Celio (le gridava dietro).

Ed io ti riprotesto, salvis, e nelle spese.

(entrava).