Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
delle tre melarance | 19 |
Accorrevano Clarice, Leandro, e Brighella; rimproveravano Pantalone del romore, che faceva. Pantalone, che si trattava d’un Re in deliquio, d’un Principe andato a perire all’acquisto scabroso delle Melarance. Brighella rispondeva, che que’ casi erano freddure, come Commedie nuove, che mettevano rivoluzione senza proposito. Il Re rinvenuto faceva una tragica esagerazione. Piangeva, come morto, il figliuolo. Dava ordini, che tutta la Corte si vestisse a lutto, partiva per chiudersi nel suo gabinetto, e per terminare i suoi giorni sotto il peso dell’afflizione. Pantalone, protestando di unire i suoi co’ pianti del Re, di mescolare in un solo fazzoletto le reciproche lagrime, di dare a’ nuovi Poeti un argomento d’interminabili episodi in versi martelliani, seguiva il Monarca.
Clarice, Leandro, e Brighella allegri lodavano Morgana. La bizzarra Clarice voleva patti di comando nel Regno, prima d’elevar al trono Leandro. In tempo di guerra voleva esser alla testa delle armate. Anche vinta, co’ suoi vezzi avrebbe fatto innamorare il Capitano nimico. Innamorato, e fidato da lei con lusinghe; al suo avvicinarsi gli avrebbe piantato un coltello nella pancia. Questa era una censura scherzevole all’Attila del signor Chiari. Clarice voleva la facoltà di dispensar le cariche della Corte al caso. Brighella chiedeva per i suoi meriti di aver la carica di sopraintendente ai Regi spettacoli. Seguiva un contrasto in terzo sulla scelta dei divertimenti Teatrali. Clarice vo-