Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
cxc | prefazione. |
braio 1785, more veneto, 1786, stile comune, favoritami dal Sig. Conte Tiberio Roberti, conferma appunto ciò che ho testè detto di lui. È senza indirizzo:
«Amico amatissimo, delle monete non vi date pena. Alcuni brutti zecchini Veneti, papalini, giliati e pezzette d’oro furono prese dal Messere senza bilancia. Un quarto di lisbonina, e mezza doppia del Papa sono scarsissimi, ma per un accidente fortunato non vi sarà nessun divario. Riguardo al fornimento, per quante ricerche faccia, non trovo niente di Fiandra. Vengo assicurato che di Fiandra qui non viene più nulla e che l’impostura sola mantiene il titolo di Fiandra. Mi si dice che vengono qui dei bellissimi fornimenti di Slesia. Mi fu data la traccia di far ricerca alli Signori Heinzelman, mercanti di tutta probità, da me conosciuti. Oggi mi porto da quei Signori. È certo che se trovo ivi il fornimento, si avrà di prima mano e ad assai miglior prezzo che nella Merceria, la quale si provvede da lui (sic) per corbellare i poveri compratori.
Il Minio, rigattiere, mi disse che se toccherà a lui certi mobili d’una famiglia, che sono in vendita, avrà da servirmi, ma questa è cosa lunga e non a proposito. Se mi riesce di trovare codesto fornimento ditemi se devo spedirvelo tosto o tenerlo alla vostra venuta. Quando averete condotta la sposa in casa, averete fatto il più; tutto il resto