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clxxxiv | prefazione. |
Richiamando, come fa, il ricordo di Pier Gradenigo e dell’ordinamento dato da lui all’aristocrazia Veneziana, è chiaro, mi sembra, che essa si riferisce alle agitazioni interne della Repubblica, forse a quelle della Correzione del 1775, ed il suo sonetto esprime i sentimenti della parte aristocratica più illuminata, siccome quello, assai noto, di Lorenzo da Ponte in difesa di Giorgio Pisani, «il Caio Gracco di Venezia in quei tempi.1» esprimeva le passioni e gli astii dei Barnabotti e dei loro aderenti. Se si potesse determinare che l’allusione della prima quartina al
....filosofo profondo, |
si riferisce al Renier, che fu Doge nel 1779, e alle cronache scandalose del secondo matrimonio di lui colla Dalmaz, plebea,3 si stabilirebbe la data approssimativa del sonetto. In ogni modo, (se già quella frase: muger de un Tron non indica che il Tron era anche vivo, e morì nel 1785) non è ammissibile in una Patrizia Veneta, morta nel 1793, una sì miracolosa chiaroveggenza d’un
- ↑ Da Ponte, Memorie cit. Parte 1. — Romanin, Storia Docum. cit. Tom. VIII Cap. 6 e 7. — Molmenti, Storia di Venezia nella Vita Privata etc. Parte 3.
- ↑ Ritorce contro a’ suoi nemici l’epigramma latino sopra citato, fatto contro di lei.
- ↑ Dicesi anche ballerina da corda. Ma non è provato. Vedi: Molmenti, La Dogaressa di Venezia, Cap. XVII.