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prefazione. clxxvii

fitta amorosa coi profitti sicuri d’una diffamazione teatrale, ed il Gratarol, che propalava ai quattro venti la sua disgrazia prima ancora che gli fosse toccata. Per ultimo, e nel fondo del quadro, il gran pubblico Veneziano, che già era a parte del segreto e già pregustava l’acre delizia d’uno scandalo che comprendeva le aule de’ magistrati, il salotto d’una gran Dama e le quinte del palco scenico. A farla breve, per quanto il Gozzi ostentasse un gran zelo, a fine d’impedire la rappresentazione del Dramma, la segreta influenza della Dama, i raggiri del Capocomico, la perfidia della Ricci e la scioccaggine del Gratarol furono più forti di lui e la sera del 10 Gennaio 1776 (stile Veneto) 1777 (stile comune1) la folla pigliava d’assalto il teatro per veder messo alla berlina dal celebre autore delle Fiabe un Segretario del Senato di Venezia.2 Fino la derelitta

  1. Memorie cit. Parte 2. Cap. 32, pag. 287.
  2. «La Cancelleria Ducale, scrive il Morpurgo, si disse con espressione altrettanto efficace, quanto veritiera, il cuore dello Stato. Ufficii vitalizi erano soltanto quelli del Doge e dei nove Procuratori di S. Marco; tutti gli altri, essendo di brevissima durata e spesso colpiti di contumacia, si doveva trovar modo di custodire le tradizioni e le buone consuetudini amministrative dello Stato. La Cancelleria ducale, superiore di dignità alle burocrazie dei nostri tempi.... dovette rispondere a questo bisogno. In essa si compilavano tutti gli atti per le cause «in Serenissima Signoria e in pien Collegio.» Era formata da tre classi di Segretarii: tenevano il primo posto i quattro del Consiglio dei X; poi i cinquanta del Senato, da cui erano scelti gli ambasciatori di secondo grado col nome di Residenti; finalmente i Notari
Masi. l