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clx prefazione.

zioni dello Schlegel. L’Ugoni fu dei primi ad esaminare un po’ accuratamente la vita e le Opere del Gozzi per farsi strada a giudicarlo, ma la sua conclusione non fu favorevole al Gozzi. C’entrò pure la preoccupazione politica e liberale, per la quale l’Ugoni non poteva perdonare al Gozzi le sue opinioni avverse alla filosofia filantropica del secolo XVIII, senza pensare che queste con le opinioni politiche liberali del 1820 e 31 non hanno nulla da fare. L’Ugoni quindi derise come assurde affatto le lodi date dagli stranieri a Carlo Gozzi, la cui fantasia, incapace di crear nulla di artisticamente armonico, era, secondo l’Ugoni, la folle du logis, che discorre a vanvera, senza sentimento e senza giudizio.1 Come il Tommasèo giudicasse l’uomo ed il poeta ebbi già occasione di dire. Delle Fiabe giudica che «le giocose fantasie e i sali abbondano» nell’Amore delle Tre Melarance. «Delle altre (continua), delle quali talune rimasero ai burattini, l’invenzione è tolta da novelle o drammi d’altri: abborracciati i caratteri, falso o leggiero l’affetto, il dialogo fuor di natura, lo stile disadorno. E il Baretti, chiamandolo il più mirabile ingegno drammatico dopo lo Shakespeare, si mostra giudice grossolano.»2» Chi direbbe però che con queste gravi parole l’acuto

  1. Ugoni, Della Letteratura Italiana nella seconda metà del secolo XVIII. Vol. III. Carlo Gozzi.
  2. Tommasèo, Storia Civile nella Letteraria, cit. Pietro Chiari etc. pag. 389.