suo settario; e come settario del Gozzi si è fatta menzione onorevole della mia persona dal Signor Napoli-Signorelli nella sua Storia dei Teatri. Ho detto ch’ebbi dal Gozzi speciale favore, perchè uomo tutto a sè solo, ciò provandolo ch’egli nella celebre Accademia dei Granelleschi in Venezia, e di cui fece gran parte (sic), era nominato il Solitario. Sembrando al Gozzi, ch’io potessi esser utile a quella Compagnia, mi eccitò a darle qualche mia composizione. Lo compiacqui e trattai il fatto di Ginevra di Scozia, riferito dall’Ariosto nel suo poema Orlando Furioso.1» Settario dunque, non precisamente imitatore, ed in egual modo il Poppa era anche amico del commediografo Albergati, che dice letterariamente avversissimo al Gozzi. Ma il Foppa seppe barcamenarsi tra i due!2 L’Albergati di fatto criticò acerbamente le Fiabe del Gozzi.3 È bene sapere però, che l’Albergati, vanissimo e corteggiatore d’ogni gloria grande o piccina che spuntasse, avea prima e molto più del Foppa imitato il Gozzi con una Fiaba, che intitolò il Sofà, e che anzi dedicò, stampandola, al Gozzi stesso con amplissime lodi. La Fiaba dell’Albergati (il cui ingegno fece pur buona prova nella commedia) non ha alcun valore. Forse al-
- ↑ Foppa, Memorie cit. pag. 37, 38.
- ↑ Ibid. pag. 39, 40.
- ↑ Nella Prefaz. alla Commedia — Il Sofà — Albergati. Nuovo Teatro (Venezia, Pasquali 1774). Vol. I e nelle Lettere Piacevoli etc. (Venezia, Storti 1792).