un tale abbozzo è pieno d’immaginazione, i tratti ne sono fermi e robusti, tutti i colori vivi e spiccati, e li oggetti, che esso rappresenta, colpiscono per modo la fantasia, che il popolo vi piglia grandissimo diletto.... Nelle prime opere del Gozzi il maraviglioso della stregoneria faceva un sorprendente contrasto col maraviglioso della natura umana, cioè a dire con la bizzarra follia de’ differenti caratteri, sì fortemente ritratta dalle Maschere.... Questa capricciosa imitazione della vita, o ne mostrasse il lato ridicolo, o vero il lato serio, oltrepassava la realtà in tutti i versi.... Le sue Maschere burlesche rappresentavano quella parte prosaica dell’umana natura che mette in ridicolo la parte poetica, ed erano la personificazione dell’ironia.1» Certamente questo giudìzio amplifica
- ↑ Corso di Lett. cit. Lezione IX. Su questo argomento delle Maschere nella Commedia un ricordo prezioso è nell’Epistolario di Gino Capponi, Vol. III. A Giovanni Morelli, ora celebre critico d’arte, e che dopo il 1848, fra altri studi, vagheggiava, si vede, di comporre «commedie politiche e aristofaniche» il Capponi scrive: «Le maschere sono cosa rispettabile: tutta l’antica commedia erano maschere, ed erano poi caratteri belli e fatti; il vecchio, il servo etc., e qualche volta peggio. Perchè siamo usciti da cotesto modo, s’è fatto invece di commedie, o melodrammi o dissertazioni. Sarebb’egli poi tanto diffìcile creare il Brighella liberale, e l’Arlecchino diplomatico, e Pantalone il povero popolo ec. ec? Insomma vi pensi. Nelle società tranquille si fu la commedia di carattere, perchè ciascuna personalità ha luogo di farsi prominente: nelle agitate da certe idee comuni, in quelle cioè che danno campo alla commedia politica, gli esemplari sono più ristretti; e si potrebbe dire e dimostrare, che Ari-