tragedie italiane del tempo.1 Più giusto a quest’ultimo riguardo e più largo era stato il giudizio del Goethe, che anch’esso avea veduto come la forza della Commedia dell’arte consistesse nella riproduzione istantanea di tipi e scene popolari, in questa specie d’identità fra piazza e teatro, e come la mescolanza di patetico e di burlesco delle Fiabe del Gozzi fosse in relazione al carattere Veneziano e perciò avea conchiuso che l’unione delle Maschere con le figure tragiche, rinnovata dal Gozzi, era il vero spettacolo che conveniva agli Italiani. Ma questa sua ammirazione (in cui entra per molto la curiosità soddisfatta del touriste, che si diverte) non gli avea impedito di giudicare una commedia di costume Veneziano del Goldoni un’opera d’arte perfetta. «Posso dire finalmente, scrive il Goethe, d’aver vista una commedia!2» Ed ora ascoltiamo l’oracolo dei Romantici nella traduzione del nostro Gherardini, il quale, sentendo un così gran personaggio lodare
- ↑ F. Bouterwek. Geschichte der Poesie und Beredsamkeit, Künste und Wissenschaften, Zweiter B. Carlo Gozzi p. 484-491. (Gottingen, F. Rower, 1802).
- ↑ Goethe, Italiänische Reise, Briefen 4 Oct 1786, 6 Oct. 1786, 10 Octob. 1786. In una lettera del 5 Ottobre 1786 da Venezia il Goethe scrive: «Esco ora dalla tragedia e rido ancora. Bisogna ch’io vi racconti subito questa buffonata. L’autore ha cucinato insieme tutti i matadors tragici e gli attori hanno recitato bene. Il più delle situazioni era noto, alcune nuove e felicissime. Due padri che si odiano e da queste famiglie divise figli e figlie, che si amano ed una coppia maritata in segreto. Gli orrori e le crudeltà si succedono.