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cxxviii prefazione.

cambiato oggetto, e, non più col Chiari e col Goldoni, ma se la pigliava colle intenzioni rivoluzionarie dei drammi lagrimosi, fa un paralello molto imbrogliato fra i teatri di Vienna e quelli di Venezia, fra il Sonnenfels e l’Heufeld1 ed il Chiari e il Goldoni, e rimprovera ai due tedeschi di avere fra altre pièces larmoyantes dato luogo a «quella Rosa Samson» (sic) che anche a Venezia era stata rappresentata nel 1773, ed «è cosa, scrive il Gozzi, d’un genio Tedesco.2» È chiaro che qui si tratta della Sara Sampson del Lessing, un dramma lagrimoso, la cui influenza, mercè il tipo della peccatrice redenta dall’amore, è stata letterariamente più viva e più lunga di quella degli altri suoi drammi. Chi sa pure se il Lessing ed il Gozzi non si conobbero? Fatto è che l’uno fa ricordo dell’altro ed il Lessing con intenzione più benevola di quella del Gozzi. Ma i primi a levare a cielo il Gozzi in Germania furono gli Schlegel, caporioni del Romanticismo Tedesco.3 Fino dal 1797 Federico Schlegel poneva già il Gozzi ed il Guarino, come scrittori drammatici,

  1. A torto, perchè l’Heufeld era sostenitore della Commedia dell’Arte. Vedi un articolo del sig. M. Landau, Die Komödie im Dienste der Reaction. (Beilage zur Allgemeine Zeitung. N. 316, 12 Nov. 1881.)
  2. Ediz. 1772-74 Tom. IV. Appendice al Ragionamento ingenuo del Tomo primo. Pag. 2.
  3. Una più breve rassegna dei critici del Gozzi feci già nel Fanfulla della Domenica, del 4 Dicembre 1881.