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prefazione. ciii

il contenuto della relazione, dichiarando i successi accaduti, ed eccitando il popolo a comprar il foglio per un soldo. Tal scena inaspettata, ch’egli faceva con molta grazia e verità e con una di quelle imitazioni sempre fortunate, spezialmente nel Teatro, cagionava un intero tumulto e continuati scoppi di risa nell’uditorio, e si scagliavano da’ palchetti a quel personaggio confezioni e danari per avere la relazione. Questa fantasia, che sembra triviale, usata da un privilegio di franca libertà, che sostenni sempre nelle mie Fole, fu apprezzata da’ buoni ingegni.... Giunto agli orecchi de’ venditori delle relazioni il successo di questa scena, si unirono e posti alla porta del Teatro con un gran fardello de’ loro già disutili e muffati fogli, che nulla avevano a fare colla rappresentazione, all’uscire dell’uditorio si posero a gridare con quanta voce avevano la relazione de’ gran casi avvenuti nella Donna Serpente. Nel buio della notte venderono un numero infinito di que’ fogli, ingannando il popolo, e se n’andarono all’osteria a far de’ brindisi al Sacchi.1»

Ben altra composizione però è la Zobeide rappresentata l’11 Novembre 1763, e una delle due (l’altra è il Mostro Turchino), che il Baretti potè leggere ancora inedite,2 il qual fatto, unito

  1. Prefazione alla Donna Serpente.
  2. Ediz. Milanese dei Classici Ital. 1839. Tom. IV. Lettere e Scritti vari di Giuseppe Baretti. Lett. a F. Carcano del 12 Marzo 1784.