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74 la marfisa bizzarra

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     E disse: — In coscienza questa dama
può dir s’io feci a lei parola alcuna;
ma veggio alfin che odiato è chi piú ama,
e converrá ch’io cerchi altra fortuna.
Vero è ch’io dissi a voi: — Terigi brama
averla in moglie; — ch’io credo opportuna
l’occasion, perché non cerca dote;
ma feci solo a voi le cose note.
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     E poiché siamo in su questo proposito,
parlerò netto e senz’alcun timore.
Questo mio sacro capo vi deposito,
Rugger, che a non voler siete in errore.
L’usanza è dal passato ora all’opposito.
È una cosa fantastica l’onore:
di parentado e di genealogia
si ride il mondo e’ ha filosofia.
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     Voi siete pien d’antichi pregiudizi,
né alle commedie nuove andate mai,
né i romanzi novei, pien d’artifizi
dotti, leggete, che insegnano assai.
Certe antiche virtudi ora son vizi,
e non importa un fil di paglia omai
l’esser fígliuol di dama o di puttana,
come un nuovo romanzo oggi ci spiana.
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     Quando un uom ricco di basso lignaggio
chiede una dama illustre per isposa,
e senza dote a tòrla egli ha coraggio,
non è alla moda il bilanciar la cosa;
perocché due famiglie n’han vantaggio,
e la faccenda sembra prodigiosa:
se una risparmia e da quel ch ’è non esce,
l’altra in opinione e in boria cresce.