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canto secondo 55

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     Urla mette il cocchiere e la scuriada
sempre ha sul dosso alle bestie deformi.
E il cavalcante non istava a bada;
batte all’orecchie, gridando: — Oh! tu dormi? —
E triema il cavai sotto a terra cada,
ed una gamba in rocchi gli trasformi.
Appariva il lacchè de’ piú gagliardi,
correndo innanzi ad animai si tardi.
So
Una testuggin, che il passo bilancia,
avanza anch’essa e non perde il coraggio.
Cosi va il cavalier verso la Francia,
e gran pezzo avea fatto del viaggio;
e pur chiedeva delle miglia, e ciancia
dove passava in cittade o villaggio,
e si fa grande, ed i servi rampogna.
Via dir tutto in due canti non bisogna.
FINE DEL CANTO SECONDO