Pagina:Gozzi - La Marfisa bizzarra.djvu/62

52 la marfisa bizzarra

67
     Ma sopra tutto il duca era l’acerbo,
che volea castigar quel malvivente,
e rispondeva: — In carcere lo serbo:
vo’ dar esempio risolutamente. —
Que’ cavalier, che ognuno era superbo,
scoppiavan per vergogna della gente,
priegano e mandan preghi e dame e conti,
e non c’è caso a far che il duca smonti.
68
     Un di fu detto loro in un’orecchia:
— Volete voi che il duca si rimova?
E’ c’è una ballerina, volpe vecchia,
che dispone del duca ad ogni prova.
Ma per schizzare il mei da questa pecchia,
oro bisogna in una borsa nuova. —
Alfin s’ebbe la grazia con la borsa,
quantunque alcun autor tal cosa inforsa.
69
     Fatto sta che la borsa fu donata,
ma non si dice il duca avesse parte.
Il duca aveva i milion d’entrata,
la ballerina sol languori ed arte.
Sempre fu qualche lingua infradiciata
che ne’ racconti dal ver si diparte;
ma permetteva il costume d’allora
Filinor per la borsa uscisse fuora.
70
     Vero è che il duca lo lasciò con patto,
tempo sei gliomi, di Guascogna uscisse.
Filinor non è punto stupefatto,
e sue bazzicature in punto misse,
avendo da’ parenti in su quel fatto
poche monete con parecchie risse;
e dispose d’andarsene a Parigi
ad uccellar qualche incarco e luigi.