Pagina:Gozzi - La Marfisa bizzarra.djvu/51


canto secondo 41

23
     E il numer sempre si facea maggiore,
perché Marfisa tra gli altri pensieri
aveva quel di rubar l’amadore
a tutte l’altre dame volentieri;
e quanto all’arte di far all’amore,
non sia chi meglio saper farlo speri,
perocché, quanto a questo, ella è decisa:
non verrá al mondo una pari a Marfisa.
24
     E benché dal Boiardo fu descritta
moretta alquanto e bella oltremisura,
io l’ho veduta su un quadro pitta
e la trovai differente in figura.
Occhio avea grande, d’imbusto diritta
era, e non alta molto di statura,
e pochissima carne avea sull’ossa,
la chioma bionda, anzi potrei dir rossa.
25
     Molte altre cose ancor le ho ricavate
in certi versi del poeta Marco,
il qual facea composizion sfoggiate
per que’ che Amore avea presi con l’arco,
e guadagnava almen per le insalate
da qualche amante nello spender parco.
Basta, tra il quadro e quella descrizione,
posso dar di Marfisa opinione.
26
     Niente è vero ch’ella fosse bruna,
anzi era bianca e un po’ lentiginosa;
nel seno non avea molta fortuna,
ma fu in accomodarlo artifiziosa;
la bocca a fare un ghignetto opportuna,
la guardatura or dolce or dispettosa;
le braccia, indi le mani alquanto asciutte,
ma co’ brillanti non parevan brutte.