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nota 351

trascurata, che il prezioso libro, invece di ritornare nelle mani del legittimo proprietario o del figlio di lui, il nobile Vittore Gradenigo (che della non avvenuta restituzione si lagnava col Cicogna), passò non si sa né come né quando (forse prima, forse dopo la morte del Dalmistro), in quelle di Bartolomeo Gamba. Dal Gamba a sua volta lo ebbe in prestito nel 1840 Emanuele Cicogna, il quale ricopiò correzioni e giunte su di un terzo esemplare, che, giunto fino a noi, si conserva nel Museo civico e Correr di Venezia Libri postillati, H, 17).

Un solo punto oscuro resta in questa narrazione, che abbiamo riassunta da un proemio aggiunto dal medesimo Cicogna all’esemplare sopra menzionato.

Il Cicogna annota: «Oggi, primo giugno 1856, ho veduto presso il signor conte Carlo Gozzi, figlio di Gaspare, quondam Almorò ossia presso il nipote dell’ultimo dei fratelli del Nostro l’originale, stampa e manoscritto della Marfisa, ch’io e Tessier credevamo perduto, ma che fu sempre gelosamente conservato nella famiglia di Carlo, ed ogg^ è appunto nelle mani del consigliere Carlo Gozzi con altri autografi del chiarissimo autore».

Ora, ebbe il Cicogna l’idea e l’agio d collazionare la copia, da lui estratta dall’apografo Gradenigo, sull’autografo gozziano? Nessun documento abbiamo rinvenuto che ci permetta di dare, a codesto interrogativo, una risposta affermativa o negativa. C è quindi solamente da augurarsi (e anche da supporre, data l’accuratezza e la -scrupolositá ben note del Cicogna) che le cose sieno andate nel modo criticamente piú desiderabile; in gfuisa che perfetto equipK)!lente dell’autografo gozziano sia riuscita la copia del Cicogna, che, in mancanza di meglio, abbiamo dovuto prendere a fondamento della presente edizione.

Confrontata con l’edizione Colombani, essa, oltre molte varianti formali, che non è il caso d’enumerare, presenta le seguenti aggiunte:

a) Canto i — ottave 51-2, 66-7, 72-8.
b) Canto V — ottave 84-100.
c) Canto XII — ottave 118-32, 139.
d) Tutta rappendice1.
  1. Una parte di questa, e cioè le AnnotasioHt, fu giá pubblicata da G. B. Magrini, a pp. 275-98 de /tempi, la vita e gli scritti di C. G., aggiuntevi le sue ottHOtaswni inedite della Marfisa bizzarra (Napoli, D’Angelilli, 1S87). Il resto (e cosí de pori le ottave aggiunte) comparisce nella nostra edizione per la prima volta.