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334 | la marfisa bizzarra |
preti, i quali per la maggior parte sono ordinati sacerdoti senza patrimonio, per la loro povertá e per il solo merito d’aver servita la Chiesa sino da cherichetti.
L’offerta, per quanto si dice, deve servire a que’ preti per provvedersi di libri ecclesiastici, da studiare per erudirsi nel loro sacro ministero; ma parecchi de’ preti veneziani consacrati fanno l’uso di quell’offerta, che fece don Guottibuossi, cappellano in casa di Ruggiero e servente di Bradamante.
Stanza 69. Voi siete pien di antichi pregiudizi, |
Sferza a’ costumi introdotti dalla falsa scienza del secolo, e precisamente a’ sentimenti e alle massime sparse con aria filosofica nelle commedie e ne’ romanzi del Chiari. Si noti che l’astuto don Guottibuossi cappellano adulava ironicamente Marfísa, gran estimatrice delle dette opere, per prenderla nella rete e per farla sposa di Terig^.
ANNOTAZIONI AL CANTO QUARTO
Stanza 37. Marco e Matteo dal Pian di San Michele, |
Cioè l’ordine di apparecchiare la raccolta di poesie per le nozze: ufficio che fruttava zecchini. Nella mala influenza poetica del Chiari e del Goldoni, figurati nei due paladini Marco e Matteo, e che in quel tempo passavano in Venezia per due poeti alla moda eccellenti, venivano appoggiate quasi tutte le raccolte di poesie, in costume nell’occasione de’ matrimoni o di monacazioni o di esaltazioni a gradi sublimi di personaggi illustri.
Bastava però che i celebrati fossero ricchi e splendidi, perocché si vide una raccolta poetica, celebratrice di uno sposalizio