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Marfisa era studente e associata alle stampe, ammiratrice e inclinata a seguire le massime e i dettami di quelli.
Stanza 63. Filinor non si scuote e non si move: |
In questi versi sono sferzate alcune delle commedie del paladino Matteo, cioè del Goldoni, nelle quali in confronto delle persone del basso popolo, da lui dipinte virtuose, metteva conti, marchesi ed altri titolati cavalieri in aspetto di bari, d’impostori e d’un pessimo carattere di mal esempio.
ANNOTAZIONI AL CANTO TERZO
Stanza 31. Io trovo ne’ romanzi di que’ tempi |
Il tratto satirico è diretto a’ novelli romanzi, ma particolarmente a quelli dell’abate Chiari.
Stanza 34. Perocché prima di cantar la messa |
A Venezia quasi tutti i preti ordinati da evangelo e da messa da’ prelati siedono nella chiesa con degli assistenti a fianco e con un gran bacile dinanzi. Essi danno a baciare a infiniti invitati, pregati e spinti dagli uffici, quel sacro arredo che si chiama «manipolo »; e i baciatori concorrenti tutti scagliano nel bacile divotamente una moneta, chi grossa e chi minuta per offerta al prete novello. Tale offerta giunge talora ad essere la somma di cinque o sei cento ducati, secondo gli amici, i conoscenti e i protettori del prete. Questo pio costume fu introdotto in Venezia per soccorso dei