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Quel cattivo poema ebbe il destino ch’ebbero i triviali poemi ^ di Paris e Vienna, del Buovo d" Antona e di parecchi altri cosí fatti, comperati soltanto dal basso popolo.
Stanza 6. Voi, che non isdegnate i versi miei |
Intendasi gli accademici g^anelleschi e tutti coloro che apprezzavano la puritá e l’indole della nostra lingua litterale, della colta poesia italiana in tutti i generi, ed erano fedeli agli antichi celeberrimi nostri conformatori e fondatori di quelle.
Stanza 14. I romanzieri dall’eroiche imprese, |
E sino a tutta la stanza 16 è satira dileggiatrice sul profluvio de’ romanzf pubblicati dall’abate Chiari, ed è pittura satirica sopra alcune commedie del Goldoni.
Stanza 17. Altri scrittor piú dotti e disonesti |
Cioè i sofisti perniziosi del secolo, i quali col pretesto d’illuminare il genere umano rovesciarono infiniti cervelli per universale sciagura e trambusto.
Stanza 48.' Talor soletto andava passeggiando |
.Si chiamavano in Venezia «denunzie secreta» alcune teste spaventose di marmo, fitte nelle muraglie de’ magistrati, le quali teste o mascheroni avevano una gran bocca aperta, in cui i delatori.