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II

ANNOTAZIONI

AVVERTIMENTO

Dovrebbe essere ^jperfluo l’avvertire i lettori che chi si è posto a scrivere la Marfisa bizzarra, poema faceto, non abbia presa materia (com’egli tratto tratto asserisce scherzevolmente) da Turpino; e che Carlo Magno, Parigi, i paladini e i personaggi descritti dal Boiardo, dall’Ariosto e da alcuni altri scrittori degli antichi poemi, non sieno stati presi dallo scrittore della MatUsa che per coprire d’una veste allegorica un piccolo aboazo del prospetto de’ costumi, della morale de’ giorni suoi e de’ caratteri in generale de’ suoi compatrioti, riformati da’ scrittori pemiziosi e dalla scienza del nostro secolo detto «illuminato». Tuttavia do questo avvertimento preliminare alle annotazioni fatte sulla Marfisa, onde le fantasie interpretatrici non escano dal quadro storico de’ costumi e de’ caratteri in generale ch’esistevano nella patria dello scrittore della Marfisa, poema faceto, nel tempo che fu comfKDSto.


ANNOTAZIONI AL CANTO PRIMO

Stanza 1.

Se non credessi offender gli scrittori
che han rotto con lo scrivere ogni sbarra,
e son fatti del mondo inondatorí,
io canterei di Marfisa bizzarra...

Ardeva, nel tempo in cui l’autore si pose a scrivere il poema della Marfisa, una controversia lepidamente satirica tra gli accademici denominati «granelleschi» esistenti in Venezia, gran difensori