115
Aveano in questi i poltron paladini
storia, commerzio e gran filosofia,
tutto per dieci o quindici carlini,
semi, piante, scoperte, geografia,
manifatture, macchine, mulini,
novelle, agricoltura, chirurgia,
mediche controversie e prò e contrario,
e carta da fregarsi il taffanario. 116
Marco e Matteo non eran piú scrittori,
che di seccar le coglie erano rei.
Scrive Turpin che i loro successori
eran peggior de’ Marchi e de’ Mattei,
audaci, sciupator, sussurratori,
anticristi, messia, cure, cristei,
senza eloquenza, senza raziocinio,
guasto d’ogni intelletto ed esterminio. 117
Se v’era qualche buon cervello a caso
che pubblicasse una colta scrittura,
i dotti bagascioni, senza naso,
ne’ dizionari, pinzi di pastura,
la dicean pisciarel da nessun caso,
picciola idea, fanciullesca fattura;
e crocidando e senza produr nulla,
i buoni ingegni sommergeano in culla. 118
Un’altra setta d’uomini arroganti,
per comparir comete di dottrina
e geni di quel secolo giganti
di testa originale arcidivina,
si posono a vagliar che per lo avanti
i dotti erano cosa assai meschina,
che i lor sistemi, i libri, i precettori
erano nebbie, pregiudizi, errori.