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canto decimo 243

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     In quanto a me, che la professione
di mago sia distrutta e posta sotto,
poco m’importa. Grazie a Salomone
ed a Rutilio, in altro sono dotto;
ed ho sempre concorso di persone,
sapendo trar la cabala pel lotto.
Servo mille persone del paese
con la mia Fiorentina e Bolognese.
72
     Ho fatti guadagnar danari assai
con le cabale mie, che fan miracoli.
Ognun mi fa regali sempremai:
un giorno mi porran ne’ tabernacoli.
I concorrenti non mancano mai,
e’ hanno bisogno a interpretare oracoli:
coi calcoli numerici gli appago,
ed ho giá fatti di tesori un lago.
73
     Alle mogli incagnate co’ mariti,
che rimarranno vedove, indovino.
A’ figli indebitati inferociti
predico il padre a morte esser vicino.
Di giovinette e’ hanno i cor feriti
e di serventi ho pien sempre il stanzino
e di mariti; e chi va, e chi toma,
ed io indovino amori ed odii e corna.
74
     Per saper di Marfisa altro non posso
che la cabala trar, se pur v’aggrada;
io v’avverto però che non m’addosso,
netto risponda ove Marfisa ’ada.
Lx) dirá la mia cabala allo ingrosso,
ma voi dovete interpretar la strada.
Se pel diritto l’interpreterete,
le mani in su Marfisa metterete. —