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Io vi dirò siccome i paladini
cambiassero l’antico lor costume,
come mutaron gli elmi in zazzerini,
la guerra in sonno e in sprimacciate piume,
e come l’ozio e i nuovi libriccini
tolsero loro la ragione e il lume,
come la vecchia bizzarria Marfisa
cambiasse in nuova e i suoi casi da risa. 8
Di Filinor, cavalier di Guascogna,
conterò fatti che non sian discari,
se care son le gesta che vergogna
fanno a’ ben nati cavalier suoi pari.
Pur, se il mal non è ben, non vi bisogna
udir per farvi a Filinor scolari,
ma sol per dar riforma alla natura,
voi che somigliate a sua figura. 9
Vinto avea Carlo Agramante e Gradasso
e Rodomonte e gli altri suoi nimici,
e si viveva in pace fatto grasso:
tutti i re gli eran tributari e amici.
Vecchio e della memoria quasi casso,
solo avea briga a dispensar gli uffici
e qualche volta a por nuove gabelle,
del resto a tener morbida la pelle. 10
Mancato il capo, male sta la coda.
I paladin, veggendolo poltrone,
si dierono a’ piattelli ed alla broda,
la state al fresco e il verno ad un focone,
ed a lagnarsi ch’era troppo soda
d’asse la sedia, e danno al codione;
donde inventaron sedie badiali,
sofá di lana e piume e co’ guanciali.