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canto decimo 235

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     Molt’altre fughe aveva ritrovate
in que’ romanzi di Marco scrittore.
Donhe che s’eran da’ bai con gettate,
d’altezze che a narrarle fan terrore;
altre ne’ fiumi e ne’ mari saltate,
tutte salve per grazia del Signore.
Marfisa è assai bizzarra, ma destina
fuggir come la bella pellegrina.
40
     Una ragazza simile di faccia,
di voce, di capelli, di statura,
la bella pellegrina in cambio caccia
di sé in convento, e fugge con bravura.
Marfisa a Ipalca disse: — Corri in traccia
di qualche donna della mia figura;
con quel dal mondo nuovo entri nel chiostro:
baratto vesti, e questo è il caso nostro. —
41
     Ipalca va com’una disperata
cercando per la terra una Marfisa;
per quanto guardi non l’ha mai trovata:
eli ’erano, perdio! cose da risa.
— La pellegrina assai fu venturata
a trovar su due pie, cosí improvvisa,
un’altra lei, per cambiar la persona —
diceva Ipalca e torna alla padrona.
42
     E disse: — Un miglior tomo leggerete:
quel della Pellegrina nulla vale.
Non trovo un’altra voi, come volete:
l’ho ricercata infin nell’ospedale. —
La dama irata disse: — Voi morrete
con quella vostra testa dozzinale.
Sempre difficoltá, sempre sventure:
con voi son tutte scarse le misure.