Pagina:Gozzi - La Marfisa bizzarra.djvu/234

224 la marfisa bizzarra

75
     Rassicurato alquanto, finalmente
s’avvide e disse presto: — Ho fatto male.
Io potea ben prò vedermi altramente;
perdio! che reco un degno capitale! —
Cento zecchini avea per accidente,
avanzo d’una paga mensuale,
e bel vestito e ricco farsettino:
^etta la cesta e seg^e il suo cammino.
76
     Le fole che inventava per la via
per alloggiare a macco da’ villani,
perocché de’ signor paura avia
se non si vede in paesi lontani,
io non le potrei dire in vita mia.
Racconta circostanze e casi strani,
tanto che da’ piú agiati, oltre a’ mangiari,
per accrescer la borsa ebbe danari.
77
     Un di ch’era vicino a uscir del regjno,
ma in brama di tre giorni di riposo,
da certi frati l’ebbe con ingegno:
tenne dell’empio il fatto e del vezzoso.
Ma perch’io sono giunto a certo segno
che può l’ascoltator far curioso,
la storia all’altro canto vi fia nota
del piantare a que’ frati la carota.



fine del canto nono