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canto nono 207

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     Nota, lettor, che l’ordine Turpino
a Fiordiligi in scritto aveva dato
d’accettar la Marfisa al suo destino,
purché Rugger la porta abbia pagato.
Fiordiligi moglier d’un paladino
fu un tempo, ma Gradasso l’ha ammazzato
in Lipadusa a tradimento ed arte,
detto, come si legge, Brandi marte.
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     Morto il consorte, questa vedovella
avea fondato un certo monastero,
e aveva pianto per tre giorni in cella,
la tonaca vestendo e scotto nero,
col voto di lasciar la vita in quella.
Dopo tre giorni ebbe un altro pensiero,
ma non fu poi rimedio a cambiar vita;
donde viveva monaca pentita.
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     E perch’ell’era fresca e parlatora,
mille visite aveva ogni momento.
Grandi aderenze ha per Parigi e fuora,
per utile ed onor del suo convento.
Scrivea de’ vigliettin quaranta all’ora;
protegge il concorrente e il malcontento;
raro era quel raggiro entro a Parigi
ignoto all’abadessa Fiordiligi;
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     che quasi in tutto ella metteva mano.
Certi avoltoi pretini espiatori
tenea de’ casi, e qualche altro cristiano
pratico de’ secreti de’ signori;
e comandava come un capitano,
quando voleva cariche o favori;
e quando un uom voleva rovinato,
ei fuggia per non essere impiccato.