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dedica | 5 |
superbi, collerici per istinto contro al genere umano, buono e cattivo universalmente. Questi riescono detrattori pessimi da essere fuggiti, e sono indegni di dedicare a una bell’anima le loro assassine opere, per eleganti che sieno. Il secondo genere è di osservatori del bene e del male, i quali colla miglior urbanitá ed efficacia che possono, attenendosi a’ generali, se non sono punti e sfidati da’ particolari, espongono, dipingono, caratterizzano, bilanciano, fanno confronti, riflessioni, lodano il bene, inveiscono contro il male, deridono i pregiudizi, ridono e fanno ridere de’ difetti dell’umanitá. Una certa libertá di pensare, un disprezzo de’ riguardi, un amore ardito per la veritá gli fa scrittori.
Chi dedica, aspira a qualche benefizio. Io bramo dall’Eccellenza Vostra quel solo benefizio d’essere considerato nel numero del secondo genere de’ satirici.
Il mondo difficilmente fa una tale separazione. Nimicizia, ignoranza, dispetto, sospetto mette i detrattori e gli urbani satirici in un solo conto. Vostra Eccellenza non è nimica, non è ignorante, non è dispettosa, non è sospettosa, e sa essere benefattrice volontaria anche di coloro che non le chiedono favori. Affido alle sue mani la Marfisa bizzarra, non meno che la bilancia del mio carattere; e la supplico a voler consentire ch’io possa vantarmi suo servitore e suo satirico.