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canto quinto 127

111
     Aveva bestemmiando Ricciardetto
a quel Baiona detto un suo parere,
cioè che, fatto il primo figliuoletto,
erano vizze e mézze le mogliere.
E una dama vantandosi avea detto
in quel: — Mai feci figli — a un tavoliere.
Non dimandar se il rider fuori scocca,
perch’era quella da’ sei denti in bocca.
112
     Marco dal Pian di San Michel, poeta,
era venuto, e all’apparir di quello,
parve che fosse giunta la cometa,
al gridar di parecchi: — Vello, vello. —
Gli sono intorno a fare una dieta
i paladin piú inclinati al bordello,
perocché Marco da quelli è stimato
un uom di mondo ed ispregiudicato.
113
     Certe proposizion piantar con esso
(anche queste eran nuove e virtuose),
mettendo in dubbio ed in ridicol spesso
i gioghi santi delle sacre cose.
Marco con qualche verso avea concesso
ogni sfogo a quell’anime viziose;
donde smuccian le risa, e l’hanno carco
di plausi e intuonan: — Gran Marco! gran Marco!
114
     Anche Matteo, poeta suo nimico,
era comparso ad adular le dame,
per tener quanto puote il mondo amico
al suo teatro comico di strame.
Con grand’inchin va piegando il bellico,
baciando lembi e mani alle madame,
e goffamente si studia e procura
pingersi un uom di gran letteratura.