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canto quinto 123

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     Aveano i punti e l’ore stabiliti
l’un dall’altro uno spazio conveniente,
perché Tebaldo er’uomo de’ puliti,
né trasgredisce al patto di servente.
Giá i suoi dieci viaggi avea finiti,
condotte le servite diligente;
ma, pel correr qua e lá, giú per il mento
gli grondava il sudor sul pavimento.
96
     Buon per lui che gpiravano staffieri
con cioccolata della piú squisita,
e biscottelli rossi, verdi e neri,
da ristorargli l’anima sfinita.
Con lodi sterminate a’ credenzieri,
il buon Tebaldo esercita le dita,
né lascia le saccocce inoperose,
per fare il liberal colle virtuose.
97
     Ardemia, nel buon gusto raffinata,
massime nel dar bella educazione,
una sua figlia avea seco menata
per far stupire la ricreazione.
Quella agli ott’anni appena era arrivata,
ma a sé fa volger tutte le persone,
pere’ ha un vestito di mirabil taglio:
fa risolini e scherzi col ventaglio.
98
     La madre precettori le ha tenuti:
una quondam leggiadra danzatrice;
un mastro di cappella, che la aiuti
a imparar ciò che lice e che non lice,
e a far svenire i maschi sugli acuti
e in sui bemolli a un passaggio felice;
ed un maestro di lingue straniere,
perch’ella fosse un’arca di sapere.