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le torri del silenzio 33

consunto, ma frementi, con i colli serpentini protesi verso una cosa nuova. Lungo la strada, a mezza costa della collina, biancheggia tra la polvere fulva e il verde del fogliame, il corteo funerario. E tutto candido: strana usanza opposta alla nostra, che ammanta di veli bianchi il dolore dell’ultimo addio.

— Entreremo anche noi nella Torre? — domando, non senza inquietudine d’una tale proposta.

— Nessuno, nemmeno l’Imperatore, potrebbe penetrarvi; soltanto una speciale setta di necrofori e il dastur accompagnatore, possono entrare.

— Il modello è molto semplice. — E il dottore mi disegna a matita un anfiteatro, diviso in tre circoli concentrici, suddiviso da raggi che formano tante cellette aperte: — Ecco: il cerchio interno, dalle celle minori, è per i bimbi, il mediano per le donne, l’esterno per gli uomini. Questo è il pozzo centrale, dove si raccolgono le ossa ignude, che un acquedotto sotterraneo trasporta al mare. La logica della barbara usanza? E barbara, perchè? Per i Parsi il fuoco è la manifestazione divina, anzi,