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I signori dell’India non sono gl’Indiani. E non sono nemmeno gl’Inglesi. I signori dell’India sono gli animali. I corvi, anzi tutto; è l’impressione visiva e auditiva che si ha subito, appena sbarcati in una delle grandi Capitali: Bombay o Calcutta, Madras, o Rangoon. Incredibilmente numerosi, più numerosi dei colombi di Venezia, i corvi brulicano, nereggiano ovunque: nel porto, tra le balle di cotone e di spezie, nelle belle vie alberate di cocchi, nelle grandi piazze moderne; si dissetano, si bagnano starnazzando nelle vasche monumentali, orlano di nerazzurro i capitelli, le cimase, le guglie della frastagliata architettura gotico-indiana. Se gli avvoltoi sono i necrofori, i corvi sono gli spazzaturai del vastissimo Impero. E ne sono anche i ladri, ladri fatti tracotanti dalla tolle-