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242 | il fiume dei roghi |
la sponda, l’altra mano al fianco, onduleggiando le anche con un incedere di procace eleganza.
Proseguiamo, passiamo dinanzi ad un’altra piattaforma di roghi — sono molte, ma quasi tutte deserte in quest’ora — altri templi, altri palazzi dominanti il fiume dall’alto come castelli feudali. Strana città rimasta intatta nei millennii, intatta nella sua pietra e nella sua fede! Altre città favolose esistono al mondo, dinanzi alle quali si esalta la nostra fantasia; ma sono il fantasma di quelle che furono. Benares è oggi qual’era nella notte dei tempi ariani. Quando in Grecia si celebravano i riti dionisiaci, quando a Roma le feste arvali, quando Tebe offriva olocausto a Ita, Benares già splendeva sulla riva del Fiume-Dio, come oggi; come oggi la sua folla scendeva nelle acque sacre a meditare il mistero del divenire.
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Un’altra piattaforma che si protende sul fiume: un’altra serie di roghi; ma son quasi deserti in questa stagione salutare. Qua-