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il fiume dei roghi 239

nuova fauna: scabbie, lebbre, eczemi tropicali (framboesia, albinite ecc.), che disegnano le pelli bronzate di chiazze candide e regolari, di chiazze vermiglie come lamponi, di zebrature ondulate; piaghe orride, tumori che hanno corroso un torace, mettendo a nudo i precordi lividi o hanno corrose le gote scoprendo tutta la dentatura candida in un sogghigno che non si potrà dimenticare più mai; elefantiasi che tumefanno le gambe, il seno, le pudenze in modo incredibile, tanto che la vittima sembra scomparire tra otri immensi e non può muoversi senza il soccorso di qualche devoto, portatore del singolarissimo pondo. Un gruppo di questi miserabili è adunato intorno ad un santo ancora giovane, dalla bruna barba divisa, dallo sguardo di fiamma; che può mai predicare quel veggente per consolare tante miserie, per far tacere i gemiti di quel carname senza nome? Forse ripete a quei moribondi le parole dell’Illuminato: «....il saggio si rallegra della sua carne che si sfascia, come il prigioniero impaziente si rallegra della prigione che si schiude. Beata la musica che si diparte per sempre dallo stromento,