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234 il fiume dei roghi

giochi. E il ricordo è così chiaro che il sogno d’allora mi sembra realtà e la realtà d’oggi mi par sogno....

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Slowly! Adagio, più vicino, — ripeto di continuo al barcaiuolo frettoloso.

Benares va vista dal Gange, come la ribalta dalla platea. L’interno della città è un dedalo infinito di viuzze laide, degno vivaio di tutte le epidemie del mondo. La città fu costrutta sul Fiume, protende tutta la sua bellezza verso le acque deificate.

La mia barca costeggia i ghati: così si chiamano i gradi più bassi delle immense scalee. La stagione asciutta scuopre la città quasi alle fondamenta ed appaiono gli immensi cubi di granito, i templi tozzi, le teste elefantine dei Ganesa, le braccia multiple dei Siva, le statue massiccie destinate ad un’immersione annua di molti mesi e patinate ora da un limo rossiccio, di bellissimo effetto. La patina rossa colora la città fluviale, indica il regno delle acque fino all’altezza di venti e più metri; dopo comincia la città abitabile, dalla fan-