Pagina:Gozzano - Verso la cuna del mondo.djvu/251


l'olocausto di cawnepore 225

accetta. Le condizioni, d’altra parte, sono accettabili: tutti avranno la vita salva e l’onore delle armi. I prigionieri saranno tutti imbarcati e condotti ad Allahabad, in terra pacifica. Viene il giorno della liberazione. Nana Sahib non ha mentito. Sul Gange, che scorre dietro il forte William, ventisette imbarcazioni attendono gli europei, delle quali due sono piccoli piroscafi a ruote: more comfortable — spiega il nemico — destinati alle donne e ai fanciulli. La flotta a remi, a vela, a vapore prende il largo sul fiume sacro. Ed ecco una cosa incredibile avviene. Sulle due rive, per una lunghezza interminabile, sono schierate tutte le truppe ribelli, tutta l’armata di Nana Sahib, con tutte le artiglierie tolte all’arsenale inglese, puntate sulla flotta che passa. È un saluto d’addio. No, è la carneficina ultima, sistematica, lo spettacolo infernale che Nana Sahib offre alla sua ferocia selvaggia. I proiettili s’incrociano dalle due rive più fitti, più micidiali d’un’eruzione vulcanica; le imbarcazioni avvampano ad una ad una; le vittime balzano dai roghi galleggianti; molti annegano, quelli che raggiungono la