|
l'olocausto di cawnepore |
221 |
hanno ucciso gli ufficiali inglesi, e il colonnello Stanes apre le sue sale ad una festa da ballo, quella sera stessa, per consiglio del generale Hugh Wheeler, e tutta la Colonia è invitata in gran gala diplomatica: la guarnigione europea, tutti i gentiluomini, tutte le signore. Nulla si deve temere, nulla si teme a Cawnepore: la popolazione sappia ben questo. A Wood-House l’orchestra alterna i valzer al God Save the Queen. Si festeggia il genetliaco di Sua Maestà la Regina Vittoria. Eppure qualche voce corre tra gl’invitati, qualche voce corre nella folla. Un reggimento di sepoys s’è ammutinato quel mattino stesso, appena è corso l’annuncio dell’assedio di Delhi: poco importa: il reggimento fu internato. La folla è ostile, il distaccamento europeo non è che di trecento uomini: poco importa: il generale Wheeler ha avuto due giorni prima un lungo colloquio con Nana Sahib, ultimo peshawah di Poonah, fedelissimo dell’Inghilterra, alleato ultra modernista, il quale ha messo a disposizione del generale diecimila uomini suoi che già occupano gli edifici della Tesoreria e dell’Arsenale e difendono Cawnepore in