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fachiri e ciurmadori | 195 |
— A little present, milord! We are so poor fellows!
Poor fellows! Poveri compari, ma di una abilità e di una scaltrezza inquetante, e tale da frodare dieci volte, in altre occasioni, il forestiero un po’ trasognato! E non saranno certo costoro a darmi un po’ del soprannaturale che speravo di trovare in India, un po’ di inverosimile, un po’ di miracolo....
Agra, 9 (?) gennaio.
Il miracolo è pur sempre uno solo. Il Tai-Mahal. Domani partiremo per Giajpur e oggi son ritornato alla meraviglia che lascerò prima d’esserne sazio. La meraviglia che ha il fascino non più di una cosa d’arte, ma di una bellezza naturale ed eterna: come il mare, come il cielo, come l’alte vette immacolate. Aveva il colore di certi nevai, oggi, mentre lo contemplavo per l’ultima volta. Poi è passato al rosa, al cerulo, al verde, all’ardore violaceo dell’acciaio nell’ora della tempra... E i cipressi di bronzo, il cielo di cobalto, le acque incantate che addoppiavano il miracolo, tutto m’è impresso nella palpe-