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l'impero dei gran mogol 155

re dell’India sacra, aggiungono al paesaggio uno stridore pittoresco. Madama Angot, che ho sognato a Golconda, rivive dunque ancora nelle pronipoti senza paura! Già a Bombay ci avevano raccontate le loro gesta e le loro disavventure. Giovani, una giovanissima, parigine entrambe — parigine di Marsiglia o di Bordeaux — e nate all’arte, votate all’arte, hanno pellegrinato come «duettiste» tutti i caffè chantants della Tunisia e dell’Egitto. A Port-Said un impresario le ha scritturate per le colonie dell’Africa orientale fino a Zanzibar. Da Zanzibar sono fuggite con due ufficiali inglesi riparando a Bombay. Sole, sperdute ancora una volta, hanno tentato la fortuna a Calcutta. Deluse si dirigono oggi a Simla, nel Cachemire, per cantare in un music-hall che s’inaugura con la stagione elegante. Disfatte dal clima e dai disagi, lasse per troppe soste in troppe guarnigioni fameliche, sanno tuttavia conservare nella parola arguta, nel gesto col quale alternano il sorriso alla sigaretta, nella civetteria del ginocchio sovrapposto, la grazia francese unica al mondo! E guardo ed ammiro queste due passere sbandite