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le caste infrangibili 129

destino lo portasse in Europa, di fargli da cicerone a Roma, a Firenze.... Ma vi mozza la parola il suo voltafaccia improvviso, tra quel silenzio speciale che distingue una gaffe. «.... Ma non sapete che l’Ingegnere è cugino in sesto grado col Maharayalo del Travancore, Razza Lunare, capite, discendente da Rama; razza che non ha lasciato l’India mai, che non può lasciarla sotto pena di uscire di casta. Parlare dell’Europa all’Ingegnere è come mettere in dubbio i suoi titoli di nobiltà. Una sconvenienza imperdonabile!» Ohimè! Perdonabilissima. Chi poteva immaginare un pronipote di Rama in quel signore in marsina e monocolo? Chi poteva fiutare il sangue lunare in quelle sembianze semplicemente lunatiche?...

Episodi che si prestano alla celia. Ma non sorridete più se pensate che la tradizione di casta chiude milioni e milioni d’uomini, li asserva nella cerchia illusoria e pure infrangibile come un malefizio. Si tratta, in realtà, di un tragico millenario fenomeno di suggestione. Oggi, dopo tanti evi, la casta non si discute; si nasce dominati o dominatori come si nasce ma-