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da ceylon a madura 91

za aborigena di bassa casta, bramini dalla pelle chiara, sdegnosi di vesti e d’orpelli, ma dignitosi nella loro nudità completa, con non altro ornamento che la cordicella sacra simbolo battesimale d’alta casta, e il monogramma di Visnu, il tridente disegnato sulla fronte, sul petto; lo stesso tridente di Visnu che vedo dipinto sulle pareti delle case, sul tronco degli alberi, sulla fronte spaziosa degli elefanti.

Madura è la città sacra del bramanesimo, mèta di pellegrinaggi senza fine, luogo d’adorazione continua, dove la vita e la realtà non servono che alla contemplazione e alla preghiera. La città contiene quasi più templi che case, più sacerdoti che cittadini. La grande pagoda a Siva e a Minakshi «la dea dagli occhi di pesce» è per sè sola una città e un labirinto. Come tutti i templi bramini, non consiste in un edificio soltanto, ma in varie costruzioni chiuse in cortili concentrici, in recinti sempre più vasti, ed ogni recinto è sormontato da due gopuram, le cuspidi che innalzano a ottanta metri nel cielo il simbolismo pazzesco delle loro sculture. Nei cortili sono le abitazioni per i bra-