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78 | un natale a ceylon |
un giornale per vedere fino a qual segno giunga la loro audacia, e i piccoli temerari si scostano appena.
Nell’afa silenziosa quel cinguettio tracotante s’accorda col tic-tac del vecchio Robert che ha segnato le ore di tante vite in esilio, s’accorda col canto in sordina dei boys.
Patrick e Matthew non sfaccendano più.
Sono distesi a terra con le spalle al muro, dormono e cantano. Il loro sogno indolente si traduce per sè stesso, attraverso i denti chiusi, in una musica sonnolente e bizzarra: azione riflessa, commento delle cose, parafrasi della solitudine e dell’esilio, del caldo e del silenzio....