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La differenza.
Penso e ripenso: — Che mai pensa l’oca
gracidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
4protende il collo, giubilando roca.
Salpa starnazza si rituffa gioca:
nè certo sogna d’essere mortale
nè certo sogna il prossimo Natale
8nè l’armi corruscanti della cuoca.
— O pàpera, mia candida sorella,
tu insegni che la Morte non esiste:
11solo si muore da che s’è pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Chè l’esser cucinato non è triste,
14triste è il pensare d’esser cucinato.